Bend It Like Geller

Volume di oltre 240 pagine, rilegato, illustrato con disegni e fotografie a colori. Sicuramente l’effetto mentalistico che piu’ ha colpito l’immaginario del pubblico negli anni ’70 dello scorso secolo e che ha maggiormente contribuito a creare il mito di Uri Geller e’ la piegatura dei metalli. Dovremmo dire che ha anche contribuito a creare una pletora di mentalisti che, colpiti da quella che il nostro Tony Binarelli (purtroppo assente da questo testo) definiva la “sindrome del portiere”, per ritagliarsi i famosi quindici (ma spesso solo cinque) minuti di fama, iniziarono a sfidare lo stesso Geller, piegare qualsiasi cosa capitasse loro sotto mano, senza alcun costrutto, cosi’… tanto per dimostrare al “portiere” di turno che anche loro erano capaci di certe cose. Questo importante volume e’ forse la definitiva consacrazione del mito “Geller”, tracciando la genesi, gli sviluppi, la storia, le influenze e i tanti derivati di questo effetto. Dagli aspetti tecnici e le sue tante varianti con oggetti e gimmick diversi, agli aspetti psicologici e storici, Ben Harris (gia’ autore molti anni fa di Gellerism Revealed) qui celebra i 50 anni di questo genere, chiamando a raccolta i tanti che negli anni hanno contribuito allo sviluppo (e forse anche alla volgarizzazione) di questo effetto: James Randi, David Berglas, Banachek, Osterlind, Busch e molti, molti altri. Ottimo.